Situata sulla splendida isola di Skye e meta ambita da molti turisti. É stata costruita nel 1830 da Hugh e Kenneth MacAskill ed Inizialmente il whisky veniva prodotto con una tripla distillazione, mentre a partire dagli anni ‘30 iniziò ad essere elaborato con una doppia distillazione, metodo più convenzionale ancora oggi praticato con cinque alambicchi a serpentina: due per la prima distillazione, tre per la seconda. Dopo un disastroso incendio avvenuto nel 1960 , la distilleria riaprì nel 1972 e oggi continua a produrre il suo distillato unico e straordinario. Per diventare scotch whisky, il liquido incolore che esce dalla distillazione deve maturare per almeno tre anni nelle botti in territorio scozzese. La produzione di Talisker propone invecchiamenti ben più complessi che vanno dai 10, ai 18, fino ai 25 anni di affinamento in botti, oltre a particolari edizioni speciali. Tra le peculiarità di questo scotch whisky di Skye c’è un uso deciso della torbatura del malto che porta i livelli fenolici ad essere superiori alla media, pieno, robusto ed aromi affumicati e speziati, molto amato dagli appassionati e capace di sorprendere il bevitore inesperto non abituato ad un gusto così particolare. Inoltre, l’acqua utilizzata, proveniente dal Cnoc Nan Speireag ed è essa stessa particolarmente carica di torba. Il livello di complessità organolettica e il grande equilibrio che Talisker riesce a raggiungere, ne ha fatto negli anni anche un componente importante per i blenders, su tutti Johnnie Walker, che lo utilizza in maniera rilevante per il suo J Green Label 15 anni di puro malto.